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casa del cinema
concorso 2012
con guscetti architetti, minusio
Da uno zoccolo “invisibile”, una specie di scatola magica / camera oscura che contiene due sale cinematografiche divise dai resti del muro del
vecchio porto, sorge un arco massiccio nel quale trovano spazio gli elementi della circolazione verticale. A questa struttura è appeso un elemento
simbolico, che ricorda lo scafo di una nave abbandonata nel porto come pure il movimento congelato di un leopardo che balza attraverso un
cerchio. Il corpo sporgente a punta, contenente la sala grande, copre in parte i ritrovamenti archeologici e diventa portico d'entrata al palazzo
urbano.
Il concetto di parco archeologico viene esteso a tutto il porto antico. La proposta prevede di trasformare lo specchio d'acqua del vecchio porto in una
piazza pubblica. La vetrata dell'atrio d'entrata ridisegna il volume delle mura esterne del porto. Sia nella piazza come pure nell’atrio vengono portati
alla luce i resti della muraglia. Il percorso archeologico sotterraneo proposto nel sottopassaggio viene ripreso all'interno dell'atrio con la possibilità di
passare attraverso la torre, continuando all'interno del vecchio muro (ricostruito) per accedere ai due “bacini” delle piccole sale.
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